martedì 21 settembre 2010

L’eco-quartiere e il “paese delle pale”: due esempi da imitare

Ancor oggi nelle città persiste l’ignoranza ecologica. Per fortuna esistono esempi positivi non unici al mondo, come in Abruzzo e in Germania

L’eco-quartiere e il “paese delle pale”: due esempi da imitare

Come ben sappiamo l’energia rinnovabile, il riciclo, il rispetto per l’ambiente sono il nostro futuro. Ma ancora oggi, purtroppo, nelle città – grandi e piccole – persiste la maleducazione dell’inquinamento, dello spreco e dell’ignoranza ecologica.

Per fermare il riscaldamento globale e la conseguente nostra autodistruzione bisogna attuare un cambiamento.

Quando si parla di cambiare si ha sempre un po’ paura. Ma ciò non significa modificare radicalmente le abitudini. Vuol dire solamente continuare a vivere normalmente, utilizzando però mezzi differenti, che rispettano il pianeta.

Esistono due iniziative concrete, che tutte le città del globo dovrebbero prendere a esempio.

In Italia, precisamente in Abruzzo, possiamo trovare un piccolo paese con una particolarità: è totalmente eco-sostenibile.
Castiglione Messer Marino
(in provincia di Chieti) è stato rinominato il “paese delle pale”, proprio per la particolarità delle sue sessantasette pale eoliche, che riforniscono l’intera zona di energia pulita. Non solo eolico, ma anche attenzione per la protezione del territorio e delle aree verdi.La stragrande maggioranza dei cittadini di Castiglione è convinta della scelta dell’eolico, soprattutto dopo aver constatato il reale risparmio energetico che ne hanno tratto. Risparmio e buona salute… per noi e per la nostra terra.

Come già detto, Castiglione, fortunatamente, non è l’unico esempio cittadino di rispetto dell’ambiente. A Vauban, eco-quartiere di Friburgo (Germania), i 5.000 abitanti vivono in simbiosi con la terra che li circonda.
Loro stessi sono “portatori sani “di iniziative volte a promuovere la salute del pianeta: uso esclusivo di energia solare, grazie ai pannelli impiantati sui tetti di tutte le case; in circolazione vi sono solamente 150 auto ogni mille persone (la media italiana è di 592); chi aderisce al car sharing, ovvero condivide il proprio mezzo con altre persone, usufruisce dell’abbonamento gratis al tram.

Esempi che dovrebbero far riflettere tutti noi e soprattutto le nostre amministrazioni comunali.

Si può e si deve cambiare.

Per poter ancora dire “futuro”.

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