giovedì 15 maggio 2014

Di che cosa sono capaci le cellule immortali trovate nel corpo umano?

Di che cosa sono capaci le cellule immortali trovate nel corpo umano?

Si usa ritenere che il corpo umano è mortale come qualsiasi organismo vivente. E nel corso di un lungo periodo di tempo gli scienziati stanno cercando i modi per aggirare le leggi naturali e la natura. Studiando un tumore cancerogeno maligno mezzo secolo fa hanno ritrovato per caso ciò che è diventato la più grande scoperta scientifica nel campo delle medicina, dando vita alle altre notevoli scoperte. E' la linea della coltura cellulare immortale HeLa, la più famosa e utilizzata su vasta scala, cresciuta nelle condizioni di laboratorio per condurre le ricerche mediche e sperimentazioni.

Perché possono essere considerate immortali? In queste cellule è avvenuta un'interruzione e si è staccato il limite della divisione cellulare, il cosiddetto limite di Hayflick con il quale avviene un graduale invecchiamento e la morte delle cellule. Prima della comparsa di HeLa era incredibilmente difficile condurre le ricerche in diversi campi della biomedicina poiché altre colture cellulari morivano straordinariamente presto.
Le cellule HeLa sono utilizzate in tutti i laboratori del mondo come il più semplice ed efficiente "analogo umano" per testare una nuova medicina o verificare la reazione a qualsiasi fattore irritante. Proprio grazie a HeLa è diventata possibile la creazione del vaccino contro poliomielite ed è stato posto l'inizio alla medicina genetica, clonazione, fecondazione extracorporea e creazione degli ibridi. Se non fossero comparse queste cellule all'inizio degli anni '50 del secolo scorso la medicina per molto tempo non avrebbe compiuto dei passi in avanti.
Una volta però è capitato un caso…Nel febbraio del 1951 al Johns Hopkins Hospital al reparto della ginecologia è stata ricoverata la trentenne afroamericana Henrietta Lacks. Dopo la biopsia le è stato diagnosticato il cancro del collo dell'utero. La malattia si è sviluppata in modo fulmineo e, nonostante le cure, nell'ottobre dello stesso anno Henrietta è deceduta. Le sue cellule tumorali, prelevate durante la biopsia, sono state inviate per analisi a George Gay, responsabile del laboratorio per lo studio delle cellule. E' stato proprio lui a notare che le cellule di Henrietta non morivano, ma si dividevano attivamente per un lungo periodo di tempo ciò che non era per niente usuale per le normali linee cellulari. Gay ha avviato la ricerca e si è reso conto che le cellule HeLa (acronimo del nome e cognome di Henrietta Lacks) aprono di fronte agli scienziati le prospettive mai viste prima.
In quel periodo nel mondo è scoppiato il caso di poliomielite senza precedenti. Il virologo americano Jonas Edward Salk nel febbraio del 1952 ha elaborato il primo nel mondo vaccino contro poliomielite. Tuttavia non poteva somministrarlo ai paziente senza un controllo accurato della sua sicurezza ciò che richiedeva cellule coltivate su scala industriale. Il tempo stringeva, la gente moriva. E allora si è rivolti a George Gay, delle sue "sperimentazioni cellulari".
L'unicità delle cellule immortali HeLa consiste nella loro assoluta adattabilità. Non hanno bisogno per la crescita di capsula di Petri di piccole dimensioni dove si può coltivare soltanto poca quantità del materiale biologico. Possono essere coltivate nelle grandi vasche con ambiente nutritivo ciò che riduceva i costi per la loro produzione al minimo, aumentando il profitto al massimo. Così è stata attivata la fornitura del materiale biologico per il vaccino contro poliomielite, è stata costituita la più grande società Microbiological Associates che tuttora si occupa delle grandi ricerche e forniture nel campo di biomedicina e sono stati incassati milioni di dollari… Dei quali alla famiglia Lacks non è stato corrisposto nemmeno un centesimo. Negli anni '50 negli USA non esisteva la legge in base alla quale ci voleva il consenso del paziente per l'utilizzo del suo materiale biologico. Nello stesso tempo la società ha mantenuto per molti anni il segreto sul nome del "donatore" delle cellule meravigliose e quando il nome di Henrietta Lacks è diventato noto la sua famiglia non è comunque riuscita a ottenere il risarcimento. E soltanto nel secolo nuovo dopo che decodificazione del genoma fosse stata diffusa per la conoscenza dell'intera comunità scientifica, la famiglia Lacks ha fatto il ricorso, vincendo parzialmente la causa. Ora l'accesso al genoma è possibile soltanto dopo aver inoltrato la richiesta al National Institues of Health degli USA e con il consenso personale dei Lacks.
Anche se le cellule immortali HeLa sono in sostanza cancerogene, hanno tutte le proprietà delle normali cellule umane. Producono energia, costruiscono energia e sono sensibili alle infezioni. Tutto ciò le rende tuttora straordinariamente diffuse e richieste nella biomedicina. Come, del resto, anche nelle organizzazioni governative segrete che sperimentano su di esse diversi tipi di armi biologiche.
Gli scienziati tuttora sperano che grazie a una casuale rottura genetica delle cellule HeLa potranno capire come fermare il processo di distruzione delle cellule, prevenendo la loro morte, mantenendo nello stesso tempo la crescita entro i limiti. Se ciò sarà possibile allora l'umanità avrà un problema in meno – il problema di invecchiamento.

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