martedì 15 settembre 2015

ATLANTIDE MEMORIE DI UN CONTINENTE PERDUTO

ATLANTIDE MEMORIE DI UN CONTINENTE PERDUTO
L’esistenza del mitico continente di Atlantide continua ad essere uno degli enigmi più appassionanti della storia. Comparsa per la prima volta nelle opere di Platone, Atlantide viene descritta come una civiltà altamente evoluta ed organizzata benché negli ultimi tempi i suoi abitanti furono corrotti dall’eccesso di avidità e dall’amore per le cose materiali.



Abitanti di Atlantide

A migliaia di anni di distanza dal giorno in cui sarebbe sprofondato negli oscuri abissi dell’Oceano Atlantico, il continente di Atlantide continua ad essere uno degli enigmi più appassionanti della storia. Semmai è esistita,Atlantide fu una civiltà che non ha avuto eguali. Eppure, secondo i suoi cronisti, sarebbe svanita in un attimo senza lasciare traccia.


Il racconto più antico e più esauriente dell’ascesa e della rovina di questa grande isola risale al IV secolo a.C. ed è opera del filosofo greco Platone. Secondo la sua descrizione, Atlantide era un territorio dove gli animali, compresa “la specie degli elefanti”, abbondavano e dove abili agricoltori avevano creato frutteti profumati. Nella capitale non si contavano i palazzi signorili, di uno splendore superato soltanto dal palazzo del re e dal vicino tempio eretto in onore di Poseidone. Ma né l’oro né la gloria risparmiarono agli abitanti di Atlantide un tragico destino. Il loro crescente materialismo suscitò le ire degli dei e l’intera civiltà si condannò ad una fine drammatica e prematura.

Come detto, tra le meraviglie dell’Atlantide di Platone primeggiava il grande palazzo reale. Costruito al centro della capitale e circondato da tre canali, la residenza dei re si apriva su un cortile dove si innalzava il tempio di Poseidone. Il palazzo era stato eretto da Atlante, primogenito di Poseidone e primo re diAtlantide, ma i sovrani successivi non si accontentarono di lasciare intatta questa reggia.

Ogni sovrano riceveva in eredità il palazzo dal suo predecessore” scrive Platone“e lo adornava a sua volta, come già l’altro aveva fatto, cercando di superarlo, finché non resero il palazzo meraviglioso a vedersi per la bellezza e la grandiosità dell’insieme”. I visitatori entravano da un grande viale, che superava i tre canali, attraverso portali che si aprivano un varco nelle mura di ottone, di stagno e in mura più interne di rame “dai riflessi di fuoco”.

Nella cerchia di queste mura si trovavano le dimore dell’aristocrazia: palazzi di pietra bianca, nera e rossa, estratta dalla roccia. Uno splendore ineffabile regnava dappertutto. “Le ricchezze che possedevano” scrive Platone dei monarchi diAtlantide “erano tali che non se ne erano mai viste di simili in nessuna dimora reale e mai se ne vedranno”.

Il centro spirituale di Atlantide era il tempio di Poseidone dove tra l’altro i governanti si riunivano per tramandare le leggi. Circondato da mura d’oro, esternamente il tempio era, secondo Platone, “tutto rivestito d’argento, eccetto gli alti pinnacoli del tetto, che erano d’oro. Nell’interno il soffitto era d’avorio variegato d’oro, d’argento e di rame”. Nel cortile centrale del tempio si ergeva una gigantesca statua d’oro di Poseidone alla guida di sei destrieri alati.

Il monarca di Atlantide e i suoi nove fratelli, principi delle altre nove provincie, si riunivano ogni cinque o sei anni in questo maestoso salone. Sacrificato un toro agli dei, i sovrani si raccoglievano intorno ad un braciere e pronunciavano giudizi, trascrivendoli su una tavola d’oro. Grazie al buon governo gli atlantidei vivevano in armonia. “Per molte generazioni” scrive Platone “i loro cuori furono nobili e puri e si comportarono con grande clemenza e saggezza”.

Al culmine della sua gloria, 9.200 anni prima della nascita di Platone, l’impero diAtlantide dominava su quasi tutto il Mediterraneo. Gli atlantidei erano all’apice della bellezza e della felicità. Eppure, scrive Platone, erano “tutti gonfi di sfrenata avidità e potenza”. Il lusso nel quale vivevano aveva avuto come conseguenza che gli atlantidei ormai sapevano apprezzare solo la ricchezza materiale. “L’elemento divino in loro si andava estinguendo, perché sempre più mescolato all’elemento mortale”.

Gli atlantidei, incapaci di portare il fardello delle loro ricchezze, avevano smarrito ogni virtù. E ora stavano radunando eserciti per conquistare Atene e l’Oriente. MaZeus, il dio supremo, intervenne con un tremendo castigo. “Si scatenarono spaventosi terremoti e cataclismi ed in un solo giorno, in una sola notte, l’isola di Atlantide si inabissò e scomparve”. Platone dubitava che si sarebbero trovate tracce della terra andata perduta. “L’oceano in quel punto” scrive “è ancora oggi difficile alla navigazione ed inesplorabile”.

Capitale di Atlantide



fonte

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sabato 12 settembre 2015

Come avere una esperienza extracorporea "Out of Body Experience" I primi passi

Come avere una esperienza extracorporea "Out of Body Experience" I primi passi

Laken Gardner
In5D
Sa Defenza







Molti sono affascinati dal viaggio astrale , ma non sanno da dove cominciare.
 Saltiamo direttamente e vediamo la pratica di come possiamo ottenere qualcosa che spesso viene etichettato mistero.

Prima di tutto: l'Intento

La vostra intenzione non deve essere incredibilmente dettagliata, la cosa principale è la sensazione che segue al vostro desiderio.

Forse si vuole avere una visione. Guarire. Forse ci si vuole risvegliare con un quel senso di stupore ed energia  posseduti da bambino. O forse, siete semplicemente curiosi.

Basta essere certi che quando ci si disgrega, vi è qualcosa di positivo alla radice.

Forse non sai bene cosa potrai guadagnare da questo, la tua intenzione è di solito impostata verso la crescita, la salute, e la migliore armonia, ecc.
Prima di concentrarsi su come avere un'esperienza fuori dal corpo, ci si deve chiedere perché la si vuole.

Segue quello che noi chiamiamo "impostazione di scena." Questo significa porre la mente e il corpo nello stato ottimale per avere esperienze extracorporee.
 La tua mente deve entrare nel giusto stato.
Per raggiungere il rilassamento richiesto e mettere a fuoco, useremo la parola " meditazione ", ma non preoccupatevi se non avete già fatto esperienza di meditazione. Ci sono metodi di meditazione e varie tecniche che vi aiutano a mettere le vostre onde cerebrali nello stato giusto di quiete.

Fluttuazione

Come forse sapete, gli esseri umani sono soggetti a diversi cicli di sonno .

In generale, ci sono i cicli alfa, theta e delta delle onde cerebrali. Questi sono letteralmente diverse frequenze che il vostro cervello risuona quando entra nei diversi cicli di sonno.

Ma il tuo cervello vibra sempre a velocità diverse, e non solo durante il sonno. La scienza insegna che tutto vibra.
Le onde cerebrali influenzano la chimica del cervello e, quindi, l'esperienza. Quelli che hanno appena meditato probabilmente avranno una risposta diversa, dalla circolazione disturbata, da qualcuno che ha appena avuto una sgradevole lite con il coniuge.

Allo stesso modo, ci sono onde cerebrali più favorevoli alle esperienze extracorporee .

Alcune ricerche indicano che le sostanze chimiche rilasciate dalle ghiandole pineale e pituitariapossono avere seri effetti sul modo in cui il nostro cervello organizza tutti gli input sensoriali che si traducono in ciò che chiamiamo esperienza.
 Se una parte del cervello conosce a livello intuitivo come avere un'esperienza extracorporea, è dovuto all'azione delle ghiandole pineale e pitutaria.
Ecco la parte confortante: tutto ciò non vi sembrerà così sconfortante se si tiene a mente questo fatto fondamentale: la nostra coscienza sperimenta una realtà separata nei sogni ogni notte.

Dal momento che il nostro processo mentale è basato sulla reazione agli stimoli, chi può dire che gli stimoli esterni , che sperimentiamo nella vita reale siano più validi o "reali"degli stimoli interni che sperimentiamo nello stato di sogno?

Si prega di riprendere in considerazione ciò che molte persone ritengono "normale" questo vi sensibilizzerà e sarà uno strumento per esplorare il mondo delle esperienze extracorporee.

Il che porta a:

Consigli per principianti

Le tue abitudini in uno stato (di veglia, il sogno , di esperienze extracorporee) tutti fattori che influiscono gli uni gli altri. Quindi, essere consapevoli nella vostra vita di veglia. Neanche fermarsi un paio di volte al giorno per prendere qualche respiro e dire: "Eccomi. Io sono vivo, " ti aiuterà.

Alcuni ulteriori suggerimenti di "impostazione della scena":
  • Non mangiare troppo vicino alla sessione, e non essere neanche affamato.
  • Inutile dire, che troppa caffeina o zucchero prima dell'esperienza non è raccomandata.
  • Indossare abiti comodi, e usa la tua versione di rilassamento. Ricordate, alcune persone hanno bisogno di stanze completamente buie e silenziose, mentre per altre realtà si sentono sotto una certa pressione in un ambiente del genere. A volte le liste dei punti ben intenzionati vanno scordati , meglio attenersi ai fatti.
  • Lasciate che il vostro intuito e il vostro sorriso vi guidino. Anche un articolo come questo su come avere una esperienza extracorporea non è proprio la stessa cosa di un manuale di istruzioni per il lettore DVD: c'è spazio perché siate voi a darci il vostro parere!
  • Partire dalla sessione in un momento diverso rispetto a quando si va a letto può aiutare (altrimenti ci si può solo addormentare!). Inoltre, si raccomanda che un'altra persona sia fisicamente presente nella stanza con voi solo se si tratta di qualcuno che conosci bene ed è persona di cui vi fidate completamente.
  • Anche in questo caso, il trascinamento delle onde cerebrali per quietare il dialogo interiore, è bene avviare la mente verso stati più mistici, ha aiutato molti a superare il gap iniziale, dimostrando di essere il perno nella vostra cella di strumenti e tecniche Obe..


L'autore: Laken Gardner scrive su molti altri argomenti spirituali.
I lettori di questo articolo possono trovare interessante il blog  al link correlato: esperienza fuori dal corpo.

Platone e le origini del mito di Atlantide

Platone e le origini del mito di Atlantide

La nascita del mito di Atlantide è riconducibile al filosofo greco Platone che per primo ne parlò nelle sue opere. Il leggendario continente, regnato dai discendenti di Poseidone, doveva trovarsi ad ovest dello stretto di Gibilterra al centro dell’attuale Oceano Atlantico. Si inabissò improvvisamente nell’arco di una sola notte in seguito ad un terribile cataclisma.




Platone 428 – 348 a.C.

Nel corso dei secoli sono sorte innumerevoli ed eterogenee teorie sul fantomatico continente scomparso di Atlantide, tuttavia per risalire alle origini del mito occorre fare un passo indietro nell’età della Grecia classica. Molti credono cheAtlantide sia legata ai miti ed alle leggende dei greci, ma questo è vero solo in parte. Le radici di Atlantide affondano nel mondo degli antichi greci, ma, ad onor del vero, non prendono nutrimento da un mito o da una leggenda in particolare, come invece accadde per le storie di Giasone e degli argonauti, di Teseo e delMinotauro o della guerra di Troia.

Tali storie, infatti, sviluppate e tramandate da poeti, commediografi e narratori, appartenevano di diritto alla tradizione ellenica. Magari non concordavano sui particolari, ma l’essenza delle rispettive vicende era universalmente conosciuta in quanto erano parte di un bagaglio culturale che risaliva all’età del bronzo. Quella di Atlantide, invece, è una storia completamente diversa, dal momento che la sua narrazione è riconducibile ad una sola persona, il filosofo greco Platone (427 – 347 a.C.). Altri autori greci, dopo di lui, parlarono di Atlantide, ma le loro versioni sono semplicemente dei derivati.

Quando, in due brevi dialoghi, Platone parla di Atlantide non attinge alle solite tradizioni greche; asserisce di avere una precisa fonte: un lontano parente, il legislatore e poeta Solone (615 – 535 a.C.). Solone aveva navigato in lungo e in largo per tutto il Mediterraneo ed in uno dei suoi viaggi era approdato in Egitto. Preceduto dalla fama di sapiente, Solone era stato ricevuto dai sacerdoti della città di Sais (l’attuale Sa-el-Hagar) nel delta del Nilo. Stando a Platone, Soloneinvitò gli egizi a parlare di “fatti antichi“, i ricordi più lontani nel tempo, ed i sacerdoti gli narrarono una storia che aveva dell’incredibile.

Dapprima essi risero nell’ascoltare Solone che, risalendo fin alle origini del suo popolo, raccontava gli avvenimenti da lui ritenuti più antichi, e si rivolsero così nei suoi confronti: “Solone, Solone, voi greci siete ancora dei fanciulli“. Secondo i sacerdoti la storia risaliva a migliaia di anni prima: le loro istituzioni erano state fondate almeno ottomila anni addietro e conservavano la memoria di eventi ancora anteriori. Asserivano che novemila anni prima (cioè nel 9.570 a.C.) già esisteva la grande città di Atene di cui i greci attuali avevano un labile ricordo, ammesso che l’avessero, poiché la loro memoria veniva ogni volta cancellata a seguito di catastrofi cicliche. In quei tempi remoti, Atene era governata da una casta di guerrieri che disdegnavano le ricchezze e conducevano una vita semplice. Gli ateniesi avevano guidato con successo la resistenza delle popolazioni europee contro le invasioni di un regime tirannico, le forze unite dell’impero di Atlantide.

Atlantide era un continente – isola situato ad occidente, oltre le colonne d’Ercole(lo stretto di Gibilterra), governato da una coalizione di sovrani che discendevano da Poseidone, il dio del mare. Il re dei re apparteneva alla progenie del figlio maggiore di Poseidone, Atlante, che diede il nome sia all’isola sia all’oceano che la circondava. Un tempo i discendenti di Atlantide erano semidei dal cuore puro, ma, col passare del tempo, il sangue divino si dissolse ed essi diventarono corrotti ed avidi. Nonostante fossero al comando di un già vasto impero, i cui confini si estendevano dall’Italia centrale all’Egitto, decisero di assoggettare anche il resto del mondo che si affacciava sul Mediterraneo. Invasero altri territori finché incontrarono la resistenza degli elleni che, per quanto abbandonati dai loro alleati, riuscirono a respingerli.

Mentre la guerra volgeva al termine, gli dei tennero concilio e decisero di punire l’orgoglio smisurato degli atlantidei. “Seguirono terremoti ed inondazioni di straordinaria violenza e nello spazio di un giorno e di una notte tremenda l’isola di Atlantide scomparve assorbita dal mare“. Durante quella stessa catastrofe, l’esercito ateniese, che ancora era in guerra, sprofondò nelle viscere della terra.

Nel Crizia, Platone descrive dettagliatamente la società di Atlantide. L’isola era un vero paradiso, benedetto da ogni sorta di ricchezze: acque limpide a profusione, metalli preziosi, una vegetazione lussureggiante da cui si poteva ricavare un’infinita gamma di prodotti, dal cibo ai profumi, e c’erano svariate specie di animali, compresi gli elefanti. Se anche fosse mancato qualcosa sull’isola, questo veniva importato dall’impero d’oltremare. Di conseguenza, i re di Atlantide“possedevano enormi ricchezze, più di quante furono mai possedute da re e potentati, e mai lo saranno“.

Ciascun sovrano aveva una sua città reale, ma la più importante, la capitale, era la metropoli governata dai discendenti di Atlante. Poseidone stesso l’aveva fondata ed aveva scavato una serie di anelli concentrici ricolmi d’acqua per proteggerla. I re che gli succedettero si prodigarono per abbellirla ulteriormente, scavarono un tunnel sotterraneo in corrispondenza degli anelli di terra per collegare fra loro i canali circolari ed unirli al vicino mare. Innalzarono enormi ponti e possenti mura attorno ad ogni anello e li rivestirono di metallo: quello più esterno luccicava per il bronzo, il successivo era di stagno, e quello più interno diorichalcum, un metallo sconosciuto “che scintillava come il fuoco“. Nella parte più esterna della città ubicarono un porto, magazzini, caserme, ippodromi, boschetti e templi, mentre sull’isola, al centro, eressero un complesso di palazzi che era una vera meraviglia. Il tempio principale (dedicato a Poseidone ed a sua moglie, la ninfa Cleito) era ricoperto di argento e di pinnacoli d’oro, il tetto era di solido avorio decorato con metalli preziosi. Era tre volte più grande del Partenone ad Atene ed all’interno conteneva immagini dei primi re e regine di Atlantide ed una statua d’oro puro di Poseidone, che quasi toccava il soffitto: era alta 91 metri (per fare un paragone la statua della Libertà a New York è alta 46 metri e poggia su un piedistallo di pari altezza).

Nel racconto di Platone non c’è nulla che giustifichi gli eccessi presenti in libri popolari su Atlantide: nessuna traccia di macchine volanti e di pistole a raggi, niente sacerdoti con poteri psichici, nessun riferimento al fatto che i suoi abitanti fossero a conoscenza ed usassero pericolose forze cosmiche. Il racconto di Platone era così stiracchiato che lo stesso Aristotele (384 – 322 a.C.) lo bollò come prodotto di pura invenzione. A discolpa è possibile citare le parole che Platone attribuisce a Crizia (di Atlantide si parla sia nel Timeo che in Crizia), cioè che la storia è “vera alla lettera“. Crizia era un parente di Platone, esattamente il suo bisnonno. Si suppone che la storia sia stata tramandata dal loro antenato Solone che, prima di morire, aveva composto un’epica su Atlantide. Per Platone mentire significava quindi trascinare due suoi avi eminenti nel discredito, il che sembra improbabile, sebbene fossero ormai deceduti. Un vero rebus che ha confuso gli studiosi fin dagli scritti di Platone: questa storia è immaginaria o dietro ad essa si cela una qualche verità storica?